venerdì 15 gennaio 2016

la dirimpettaia #1


ha già da giorni liberato le lucine dal terrazzo e le ha fatte volare via, lontano, verso il freddo. al loro posto ha piantato dei panni molto scuri e stesi a testa in giù; hanno già il sangue al cervello ed il viso rosso fuoco.

i giorni di festa sono tramontati e siamo nuovamente noi: io e lei, io e la dirimpettaia. ci separa un debole freddo invernale, che soffia verticale a bassa voce; ci divide la siepe, eppure, seduta a terra a gambe incrociate, io riesco ad osservarla ugualmente. è sempre piena di andirivieni: esce, riordina, entra, accende un'altra luce, prende cose, fuoriesce di nuovo a mani piene e si china in un angolo del suo balcone. io resto ferma. non ho forze, ho terminato la mia giornata e mi godo il silenzio buio fuori. accarezzo le foglie del ficus, le sento tremare dal freddo e le scaldo con il pollice e l’indice, che si sfiorano più volte e creano dei vortici invisibili.

si accende una sigaretta e si chiude la finestra alle spalle. tira le prime due boccate e posa gli avambracci sulla ringhiera. mi sta guardando ora, lo sento, ed io continuo ad osservare lei. siamo le amiche del balcone, che nulla sanno l'una dell'altra, se non che la mia luce è già spenta ed il mio sonno è già energico, mentre lei continua a disegnare con i piedi alternati milioni di traiettorie dal suo dentro al suo fuori.
 
- bi

 
auguri, radicamenti!
auguri alla pioggia che ti ha creato, al vento di gennaio che ha mosso in te parole e pensieri. auguri alle storie, che vogliono essere raccontate. auguri alle poesie, che guardano le soglie.
auguri per i tuoi primi quattro anni.

 
 
[amanda clark]